La jungla dei job site

A chi di voi non è mai capitato di navigare nei job site più comuni del web alla ricerca di nuove offerte di lavoro cui candidarsi? Ebbene, la jungla in confronto appare più civile e ordinata. Anche un invitato ad un matrimonio piuttosto timido ed incerto dinnanzi all’apertura del buffet riuscirebbe a districarsi meglio e a portare a casa il risultato.

Per prima cosa bisogna riuscire ad interpretare chiaramente la posizione richiesta dall’annuncio cui si intende candidarsi. Facile no? Chi frequenta quei luoghi di perdizione sa che, spesso, l’espressione “come se fosse antani” risulta essere una verità lapalissiana in confronto. Ad esempio uno stagista tuttofare diventa un “Hospitality Account”, oppure, il titolo di addetto alle vendite viene spesso sostituito da “Customer Experience Enhancement Consultant”. Non si tratta di conoscere bene l’inglese. La verità è che siamo sommersi da “fancy names” utilizzati come specchietti per le allodole per rendere appetibili e interessanti annunci scritti in maniera fuorviante e disonesta. A tutto ciò si va ad aggiungere una richiesta di requisiti assurda e inconcepibile. Ad un web developer è ovviamente richiesto di essere anche un social media manager (tanto che sarà mai, stamo là), una segretaria deve saper fare anche il lavoro di un commerciale estero e un addetto alla comunicazione, che ci vuole a fare anche il grafico? Va da se’ che tutto ciò si traduce in sfruttamento e poca professionalità.

Una volta superato il primo ostacolo, bisogna poi capire se si hanno i requisti richiesti. Il più delle volte bisogna prendere carta e penna e seguire l’iter che più comunemente si usa quando, tornati dall’Ikea, ci si accinge a montare un armadio e si verifica il contenuto delle buste e dei materiali: A1 (ce l’ho), A2 (ce l’ho) e così via fino a T45.

Se riuscite a superare la seconda fase, vi toccherà essere dei veri duri per passare la terza. La maggior parte delle volte, a questo punto, vieni rimandato tramite link ad un altro sito in cui ti chiedono di effettuare una semplice registrazione. Già lì cominci a sentire puzza di bruciato, ma imperterrito e indomito vai avanti. Dopo aver inserito mail e password (rigorosamente con un carattere maiuscolo, almeno un carattere speciale ed un numero che mentre la crei sai già che tu e il link “hai dimenticato la tua password?” stringerete amicizia a breve), confermato la mail (se te la inviano) e inserito: dati anagrafici, titoli di studio, esperienze lavorative e altre capacità e competenze (rigorosamente a mano una alla volta per la modica tempistica di 40-45 minuti), dovrai dichiarare di non essere un robot. Maledetti codici captcha e chi li ha inventati!!!

Bene, se sei riuscito ad arrivare fin qui e il tuo pc è ancora integro, non cantare vittoria…sicuramente ci sarà qualche errore nella compilazione e per individuarlo e risolverlo, ti sembrerà di tornare alle superiori. Nello specifico,durante la prova di matematica dell’esame di stato. Fatto? Meriteresti un premio per la pazienza e la tenacia, credimi, ma sappi che il più delle volte non ti verrà inviata nemmeno uno straccio di risposta per dirti che non te se inculano de striscio. Stupendo quando poi, nonostante tu abbia tutti i requisiti richiesti, ti risponderanno che non li hai. Fantastico!! Roba che Hulk, vai a giocare un po’ più in là che qua me la vedo io!

Sarebbe opportuno che tali annunci venissero monitorati e controllati poiché le truffe e le prese in giro sono sempre dietro l’angolo. L’utilità di questi siti non è messa affatto in discussione, ma bisognerebbe che chi li gestisce, facesse un po’ di pulizia per non perdere di credibilità e per non diventare uno strumento a vantaggio di chi intende truffare o prendere in giro la gente che ha bisogno di lavorare. Posizione, requisiti, retribuzione e contatti dell’azienda, dovrebbero essere chiari senza lasciare margini alla libera interpretazione e ad alcun dubbio. Chi offre un lavoro in maniera onesta e seria non avrà sicuramente problemi ad essere trasparente,anzi. A cominciare dalle agenzie del lavoro, no?

Nella jungla vince il più forte, nel far west pure…..e nei job site?

[ audio https://www.youtube.com/watch?v=a01QQZyl-_I ]

Cancro ascendente Ariete.

Difficile presentarsi, ancor di più provare a descriversi a chi non ti conosce e forse nemmeno ha l’interesse di farlo. Impossibile, poi, se si è, come me, un mix fatale tra miss indecisione e miss rompiballe del pianeta Terra. Una cosa però di me, la so: sono una fan accanita di esempi e metafore. Li utilizzo sempre quando ho la sensazione (quasi sempre) di non riuscire a spiegarmi o quando la faccia del mio interlocutore (quasi sempre) è più o meno questa:”???”, quindi…ci proverò. A modo mio. Come sempre, a modo mio.

Sono quella che dice :”o bianco o nero” e poi finisce per innamorarsi inesorabilmente delle sfumature. Amo i dolci, ma bevo solo caffè amaro. Adoro viaggiare e scoprire nuove persone, posti, cibi (ahimé soprattutto cibi), costumi e così mi ritrovo spesso ad odiare la mia città: troppo piccola e troppo povera di opportunità e di rischi, ma se capita di allontanarmi per più di un mese, mi manca. Cazzo se mi manca. Mi manca persino il suo odore…

Credo che ogni città ne abbia uno, ma bisogna esserci abbastanza in confidenza per capire qual è quello vero e distinguerlo da tutti gli altri. La mia, per esempio, sa di verde e sa di terra, ma anche di fumo e nuvole. In ogni caso, sa di buono. Più il viaggio è stato lungo, più sa di buono. Magari per qualcun altro, è un odore acre e fastidioso…per me significa casa. Magari per un londinese l’odore di cipolla fritta che imperversa per le strade della città già dalle 7 del mattino significa casa e lo adora.

Io, per fortuna, non sono londinese.


 [audio https://www.youtube.com/watch?v=WXBHCQYxwr0]

Foto di yaoyao